domenica 18 dicembre 2011

Zuppa di Ranocchie: Capitolo 1 Stagione 1

Un professore entrò in classe. Si fermò alla cattedra, osservò gli studenti da dietro i suoi occhialetti con la montatura metallica e sorrise. Non era un cattivo professore, le sue lezioni erano interessanti, agli studenti piaceva. Quasi tutti. Si chiamava Walter Corradi, e gli amici più cari (e di conseguenza più stronzi), lo avevano ribattezzato simpaticamente WC.
Si sedette in cattedra e iniziò la lezione di lettere.
In realtà era un professore di geografia, ma doveva insegnare lettere, matematica, inglese, educazione fisica, storia, storia dell'arte e geometria. Non religione, perchè religione la insegnava un prete.
"Ragazzi, oggi vi racconterò una storia. E' la storia di un ragazzo come voi, solo che lui era povero, zoppo, gobbo, cieco, balbuziente, sordo da un orecchio e con una calvizia precoce. Era un roito, insomma. Era talmente brutto che quando andò al lago del brutto anatroccolo vomitarono tutti gli animali e smisero di prendere per il culo il brutto anatroccolo, che da quel giorno gli apparve come un cigno nero. Era così brutto che a confronte le sorelle cattive di Cenerentola sembravano Olivia Wilde e Megan Fox. Era pure povero, per cui non se lo inculava nessuno, non aveva nemmeno uno straccio di fidanzata interessata ai soldi che ci stava. Non era sensibile, anzi era un cinico convinto, per cui stava sul culo a tutti. Era pure ateo, nemmeno ai preti e alle suore faceva pena. Anzi, lo cecchinavano con le palline di legno dei rosari, che gli sputavano addosso dai piani più alti delle abbazie e dei monasteri sotto a cui passava. Era anche allergico agli animali, per cui non aveva nemmeno un cane, un gatto. Una volta gli regalarono un pappagallo che imparò qualche parola come 'Va-va-va-vaf-ffan-cu-cu-culo". Ma lui la prese malissimo e lo mise nella boccia del pesce. Tanto il pesce rosso era già morto, per sbaglio l'aveva messo nella gabbia del pappagallo.
Ovviamente, aveva deciso di entrare in politica, solo che essendo cieco, balbuziente e sordo da un orecchio non se lo prendeva nessuno. Non aveva amici in alto, nemmeno Dio, perchè appunto era ateo. Era uno sfigato, ma non era razzista. Odiava tutti senza discriminazioni. Non aveva difetti di pronuncia, ma per sfizio fingeva di avere la lisca, per poter sputare addosso ai pochi a cui riusciva a rivolgersi. Le commesse in particolar modo, che non potevano sottrarsi. E lui parlava solo con parole complicate, lo faceva appositamente per avere più difficoltà e poter sputare ancora di più.
Era uno stronzo antipatico e cesso. Quelli che lo conoscevano si chiedevano perchè fosse al mondo. Lui no, non glie ne fregava niente, c'era, per cui ci rimaneva. Non vedeva il lato positivo delle cose, ma era dotato di molta autoironia. Il problema era il resto dell'ironia, era sprezzante con tutti e conosceva più parolacce di quante non ne conoscesse il più anziano scaricatore di porto della città. E quella città non aveva un porto."
Il professore fece una pausa quando uno degli studenti alzò la mano, chiedendo "Prof, posso uscire?"
Al che, il professore fissò intensamente lo studente per qualche momento. Finchè il ragazzo non iniziò a fumare. Si era innescato un processo di autocombustione che stupì anche il professor WC.
Solo che quella era una scuola pubblica, non avevano più i soldi per gli estintori. Non avevano potuto pagare la bolletta per mancanza di fondi. In compenso le finestre si erano rotte e fuori pioveva, per cui lo studente si lanciò fuori dalla finestra per spegnere le fiamme.
Erano al quinto piano, e atterrò sul cassone di un camion parcheggiato lì sotto. Era il camion dei pompieri, perchè il tetto di una delle aule era appena crollato.
Cercarono il preside, ma non lo trovarono. Era appena morto nello scantinato, perchè un cavo scoperto si era bagnato, e lui era rimasto fulminato tentando di nascondere la cosa.