mercoledì 18 maggio 2011

La morte è dietro l'angolo

Volevo parlare di cose interessanti. Di cose buffe. Ma in questo momento ho solo un elenco da fare. Uno di quegli elenchi che ti senti ripetere spesso, come "non accettare caramelle dagli sconosciuti" e "se finisci in carcere quando fai la doccia non raccogliere saponette".



Se ingoi un pezzetto di plastica della confezione del gelato che è caduta, ti trapasserà lo stomaco, operarti sarà inutile emorirai per emorragia interna.

Andando a fare la doccia puoi:
-scivolare, battere la schiena, restare paralizzato.
-scivolare, battere la schiena, restare paralizzato ed affogare senza riuscire a chiamare aiuto.
-scivolare, battere la testa, svenire ed affogare.
-scivolare, sbattere la testa e morire sul colpo.

Non attraversare sulle strisce a semaforo verde, fai il sottopasasggio, ti schiacceranno.

Lui mi risponde: "ma che roba è??"

Mia madre.

lunedì 16 maggio 2011

Il tappeto invisibile

Il fatto è che scrivere post è un piacere. E' l'esternazione di quello ceh penso.. E se non scrivo quando ho l'ispirazione, non so proprio quando dovrei scrivere.
Il problema è che tra un cazzo e l'altro l'ispirazione mi viene una volta ogni tot... E da qui l'irregolarità totale ed assoluta con cui pubblico qui.

Ed oltretutto il fatto è sempre il solito... Ho un sacco di cose di cui parlare, il mio cervello non le contiene tutte. Oltretutto, cazzo, non riesco mai a ricordarmi quello di cui voglio parlare quando mi siedo al tavolino ed apro un nuovo post. Le frasi si bloccano e io resto come un idiota ad osservare la pagina bianca.
Beh, 'sta volta sono partito con un vantaggio. Mi sono preso come impegno lo scrivere il nuovo post, che è addirittura in collaborazione. Oh, si, miei affezionatissimi cercatori di porno che transitano da qui... In collaborazione. Perchè le foto che vedrete su questo articolo, non le ho mica scattate io. E tantomeno le ho pescate da internet. Sono foto originali, di una decina di giorni fa.
Anzi, grazie infinite e pubbliche a Rec, la mano d'opera, il lavoro sporco, che ha deciso di dar retta alle mie turbe psichiche e mi ha dato corda, senza sapere in che cosa si stava impelagando. Huhahahahah, risata malefica ed un [patpat] a Rec, che vedrà la sua opera infilata in questa orgia di parole.

Ma facciamo il punto della situazione.
Il "vantaggio" di vivere in un paesino, è che è un ottimo punto d'osservazione. Un FAVOLOSO punto d'osservazione. E tu te ne stai li in macchina a girarti i pollici, in attesa che tua madre torni dalla farmacia. E sei nella piazza più grande del paese. Una roba che potrebbe raggiungere addirittura, non so.. tremila metri quadri? può essere. E abbiamo persino qualche turista.
Quelli li riconosci dall'abbigliamento, o dal fatto che hanno le zone d'ombra del viso bianche marmo, ed il resto rosso rubino e reticolato di capillari sul punto di esplodere.
Si aggirano guardandosi intorno, talvolta con macchinettine digitali grandi come biscotti (chi si ricorda le vecchie Marie della nonna? Quelle che nella pubblicità vengono spalmate di qualsiasi salsa e marmellata, pur di dargli un tono colorato.. ahhh, la mia gioventù) ed osservano il comportamento dei villici.
Ed ecco qui la parte migliore. I villici. Non importa da dove provengano, importa quanto si siano italianizzati. C'è un metodo infallibile per beccare l'italiano in mezzo alla piazza, la consapevolezza mi ha folgorato oggi.
In silenzio, dopo i turisti inglesi (si capiva dalla scalatura tonale di bianco marmo.. e dal "Oh, Poul! Wait, look at!"), passa una tizia sulla sessantina, capello castano tinto, occhiale da sole. Troppo anonima per essere tedesca, ma poteva essere inglese anche lei.. O francese.
Appallottola una carta, tipo uno scontrino, si guarda intorno alla ricerca del bidone. Ma non ci sono cestini nel raggio di 20 metri almeno... E la signora non vuole sporcare la piazza. Cosa fa?
Lo butta nella grata del tombino. "Non ci sono cestini.." E' quello che le sento dire dal mio finestrino semiaperto.
Ed eccola li l'italianità, cazzo!
Nascondiamo la polvere sotto al tappeto e ci giustifichiamo scrollandoci la colpa di dosso con uno schiocco di dita. Tutte le scuse sono valide, ma è sempre colpa di qualcun'altro. Il comune non ha messo abbastanza cestini, non "Non c'ho voglia di farmi 25 metri per raggiugnere quel cazzo di bidone".

E quando il tappeto è invisibile? Quando è telematico, multimediale?
Ecco che diventa silenzio. Un tappeto di mutismo e censura, dietro cui è facile nascondersi.
Mi torna in mente l'indovinello "Se fai il mio nome, non ci sono più".
Per mesi i telegiornali non hanno parlato altro che di Napoli, della spazzatura, del rischio di epidemie con il maltempo, dei roghi, delle proteste.. La gente non vuole discariche sotto casa, puoi dargli torto? Tu ce la vorresti?
Di alternative ce ne sarebbero, ma non siamo abbastanza alla fame per vederle. Il limite, il limite irraggiungibile, che una votla valicato ti fa capire quanto le cose vadano a puttane.. ma noi ancora non l'abbiamo raggiunto.

Adesso c'è il nucleare, c'è la guerra dell'acqua, c'è stato Geddafi, Mubarak, Berlusconi ed i processi, Berlusconi e le sue leggi, il Rubygate, c'è stato di tutto.
Maaaa.... scusate....
Napoli ad oggi come sta?
Chi è che ancora se lo chiede, dato che la televisione non passa più niente? Che la BBC non fa più servizi sulle condizioni della spazzatura italiana? Che adesso i leghisti sono più impegnati a dire "Immigrati fuora dale bale", più che "La merda napoletana se la tengano!"?

Ve lo faccio vedere io come sta messa Napoli adesso.



Ah-ha... Proprio come ci avevano detto. Entro tre settimane, non un sacco di spazzatura fuori posto.
Grazie Silvio!

mercoledì 11 maggio 2011

Se soltanto

Se soltanto fosse un dialogo di una barzelletta, sarebbe comico.
Se solo non fosse fottutamente tragico, sarebbe comico.
Se solo non riguardasse me, sarebbe assolutamente comico.
Se solo non mi confrontassi ogni giorno con queste cose, sarebbe così dannatamente.. comico.

Lei: "ah.. non so come fai a sopportarmi."
Lui: "Perchè ti amo."
Lei: "Allora mi sopporti!!!"

... Domande a trabocchetto.. mai fidarsi.

lunedì 2 maggio 2011

Ma no

E poi dissi al mio stomaco che no, andava tutto bene.
Che i succhi gastrici non stavano ribollendo, che la mucosa non era infiammata. Che non mi stava bruciando e che non avevo questo senso di nausea da ore.
Che era tutto ok.

Dissi anche vaffanculo, ma non al mio stomaco. Alla fine lui c'entrava poco.
Era nel mio cervello il problema. Non ho mai capito perchè se nel cervello c'è un problema, se la deve prendere ocn lo stomaco. Non è mica giusto.

E dopo il rimo vaffanculo ne dissi anche un altro, forse un paio.
"E' che volevo ficcare una pallottola in testa a tutti i panda che si rifiutavano di scopare per salvare la specie. Volevo togliere i tappi alle petroliere e inondare tutte le spiagge francesi che avrei visto. Volevo respirare fumo. Volevo.. Volevo rovinare qualcosa di bello."