giovedì 6 ottobre 2011

Rido, fortissimamente rido

Mentre la mia faccia cade a pezzi, libera di sgretolarsi, di squamarsi, di dimostrare l'età che non ho perchè mi rifiuto di usare cremine idratanti e perdere tempo a guardarmi allo specchio ogni mattina, qualcun'altro è libero qui in Italia.
Vogliamo parlare degli ultimi eventi accaduti?
No, non mi riferisco alla morte di Steve Jobs.
No, non mi riferisco nemmeno al blocco di Nonciclopedia per la denuncia di Vasco Rossi.
Si, mi riferisco al blocco di Wikipedia a causa del DDL intercettazioni.
DDL..... In quanti sapranno che è l'acronimo di Decreto Di Legge?
Anzi, in quanti sapranno cosa vuol dire acronimo?
Ragazzi mi duole ma non potete nemmeno andare a cercarvi il significato su Wiki.
Il Wikizionario, Wikimedia Commons, Wikipedia, Wikiquotes e chi più ne Wikia ne metta.
Ma io rido.
Per quanto di giorno in giorno io abbia la sensazione che questo paese vada sempre più profondamente a fondo, in questo caso mi sganascio dalle risate.
Questo è quello che ci è rimasto ad oggi:

Il 4, 5 e 6 ottobre 2011 gli utenti di Wikipedia in lingua italiana hanno ritenuto necessario oscurare le voci dell'enciclopedia per sottolineare che un disegno di legge in fase di approvazione alla Camera potrebbe minare alla base la neutralità di Wikipedia.
(qui il testo approvato dalla Camera dei deputati l'11 giugno 2009, poi modificato dal Senato il 10 giugno 2010; qui gli emendamenti)

Sono stati proposti degli emendamenti, ma le modifiche al disegno di legge non sono ancora state approvate in via definitiva. Non sappiamo, quindi, se sia ormai scongiurata l'approvazione della norma nella sua formulazione originaria, approvazione che vanificherebbe gran parte del lavoro fatto su Wikipedia.

Grazie a chi ha supportato la nostra iniziativa, tesa esclusivamente alla salvaguardia di un sapere libero e neutrale.
Comunicato del 4 ottobre 2011 - Rassegna stampa - Discussione
 
[tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale]
Cioè, la prima enciclopedia fu fatta nel 1700, tercento anni dopo arriviamo noi Pizza-mamma-mandolino-mafia e cosa succede? Addio all'enciclopedia online più famosa del mondo. E' tradotta in 250 lingue tra cui alcune improponibili. Per poco non è tradotta anche per il mondo di Pingu e in The Sims-ese.. E arriviamo noi.
Ma la cosa che davvero mi fa scompisciare è un'altra.
La mia generazioni di attuali (circa) ventenni si è subita la bellezza di tre riforme scolastiche, con l'ultima epica riforma Gelmini (che fa rima con neutrini, oltre che farci una figura di merda internazionale coi neutrini e le autostrade su cui dovrebbero correre).
Saranno ormai 4 anni dal momento in cui abbiamo iniziato le proteste per fermare questo scempio dell'istruzione, questa ridicolizzazione della cultura. Gli scioperi, i picchetti, le manisfestazioni, i cortei, dibattiti, striscioni, merda, cazzi, palazzi, l'onda.... Eppure c'era sempre e comunque la mandria di babbuini che lanciavano le uova gridando crumiri senza nemmeno sapere che cazzo volesse dire. E poi c'erano gli slogan che non c'etnravano un cazzo. E c'erano gli "sai cosa dice la riforma Gelmini?" "Eh... dice che... aspetta.. Ora non mi viene.." No.
No, plurima e biforcuta, saltellante ed urlante testa di cazzo. No.
C'era chi si faceva il culo studiando la legge, lottava nei consigli di istituto, diffondeva volantini, stava coi megafoni in piazza, sfilava a testa alta davanti alle squadre antisommossa,  cercava di ficcare in quelle calotte craniche di pongo sciolto al sole nozioni per fargli capire che non erano lì per saltare la scuola, ma che stavano saltando la scuola oggi per salvarla domani.

Febbraio 2010: "Si, ma ho visto che c'erano queste manifestazioni.. Germini, Gemmini.. Come si chiama? Ma che cos'è in pratica?"

E' la badilata sui miei malleoli. E' lo stinco di maiale nel culo. E' il tuo ultimo neurone che si è impiccato non sopportando più il fardello di stare nella tua testa. E' quella scorreggia che ti girovaga per il cranio e che tu chiami idea.
Decapitatemi, fatemi la ceretta, infilatemi un coltello da cucina nel naso, datemi dell'arsenico.. Ma ponete fine alla mia agonia, vi prego. Impeditemi di sentire ancora quella domanda perchè non rispondo di me. E finirò in prigione per una giusta causa.

Ma tornando al tema di oggi e Wikipedia.. Quello che mi fa scompisciare ed incazzare più o meno nello stesso tempo e con crescente intensità, è l'indignazione che il blocco di Wikipedia suscita nello studente odierno. Oh oh oh oh, miei piccoli amici... Io sono arrivato alla bellezza di 16 anni senza libero accesso a internet. E mentre tutto il paese torna all'età della pietra, Silvio gioca a fare Dio.
"Tu, donna, partorirai con dolore. Tu, uomo, lavorerai con sudore. Tu, studente, ti romperai il culo, non servirà a niente perchè saranno istruiti meglio i babbuini che in inghilterra usano come cavie, ti verranno tolti i fondi, gli spazi, le opportunità, i docenti, le materie, il tempo, il tuo obbligo di vegetare su un banco arriverà a quindici anni poi potrai andare a fanculo. Se sei femmina e gnocca a dare via il culo, qui, con me. Vi ringraziamo per aver scelto il Popolo Delle Libertà."

Quello che sul serio mi farebbe rischiare un infarto dalle risate, sarebbe questo: di tutta quella massa informa di materia semiorganica che non si è mai presa il disturbo di capire che cazzo gli stesse succedendo intorno agli inizi dei movimenti contro alla riforma, quanti sono ancora a scuola/università? Oh, si... parecchi. E ci sono tutti quelli nuovi, carne fresca. Mettiamo il caso che tutta questa gente che non sa, non saprà, non sapeva, non gli interessava, non ha mai saputo e non saprà mai.. Che tutta questa gente, dicevo, scenda sulla pubblica piazza ed animi le genti, risvegli la sommossa per difendere Wikipedia, perchè sarebbero costretti a fare ricerche mooolto più impegnative. Perdere tempo sui siti alternativi. Andare in BIBLIOTECA (Oh God). Rompersi il culo.
Mi scorre un brivido sottopelle al solo pensiero che potrebbe esserci un sollevamento per questo, e non per il resto.
Che schifo.

1 commento:

  1. se non altro una bella fetta di gente è stata informata grazie al gesto di Wikipedia. una rivolta per la sua eventuale chiusura (che già di per sé sarebbe assurda, in quanto Wikipedia al massimo si autosospenderebbe) non sarebbe né più né meno di un chicco d'uva in questo bel vassoio di frutta dove ci troviamo ormai da un po'.
    guardando il lato positivo, potremmo dire che c'è ancora un minimo d'indignazione.
    no, bleah, non voglio nemmeno pensarci.

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