mercoledì 5 ottobre 2011

Wokkamelo

Campeggio abbandonato da vent'anni.
Struttura fatiscente.
Gruppo di amici che va a passare una notte lì con le tende, due coppe e il quinto incomodo un po' nerd.
Una delle ragazze è un po' silenziosa, è quella empatica, quella che "noi non scopiamo, noi facciamo l'ammmòrre".
La suddetta, sussurra al tipo, mentre sono tutti e cinque intorno al fuoco: Parliamo?
Il che prevede un allontanamento da gruppo per girovagare al buio nelle frasche, il non scopare nè fare l'ammmòre e soprattutto il venire sistematicamente rincorsi da maniaci omicidi, perchè Pacciani a noi non c'ha insegnato un cazzo.
Quindi, ragazzo, se a Christal Lake o in qualsiasi altro posto simile la tua tipa sensibile, che ha le zone erogene soprattutto in punti che non comportano il togliersi i vestiti, ti chiede di andare in mezzo al nulla a parlare, tu puoi fare solo una cosa.
Pow, ceppo di legno in testa, tramortita te la porti in tenda, la scopi fino a ridurti le nespole a due noccioline, quando si sveglia le dici che quel bernoccolo glie lo ha fatto uno scoiattolo dell'idroscalo, e che tu l'hai salvata.

Come se non bastasse, in questo banale e scontato film (in cui recitano perle come il protagonista di The sentinel [che se non sapete cosa sia non vi preoccupate]) viene utilizzata una delle armi più epiche della storia delle armi epiche. Ammetto che subisco un certo fascino dall'utilizzo di qualsiasi cosa come oggetto di offesa.. Dai cacciavite ai punteruoli, dai pennelli alle forchette, dalle macchine del caffè alle sedie. Eppure, ci sono cose che anche io stento ad immaginare.
Ammetto che il wok non mi sarebbe venuto in mente. Piuttosto, il friggi zanzare.

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